“Short Stories” è il nuovo lavoro solista del musicista ravennate Gabriele Bombardini.
“Short Stories” è un album composto da 19 haiku. Gli haiku sono brevi poesie che usano linguaggi sensoriali per catturare un sentimento o un’immagine. Risulta così naturale associare questo componimento letterario alle musiche composte e suonate, principalmente con la pedal steel, da Gabriele Bombardini. “Short Stories” uscirà il 9 ottobre 2020 per Blooms Recordings. Ne abbiamo parlato in quest’intervista, buona lettura.
L’intervista
Ciao Gabriele, parlaci del tuo nuovo album, “Short Stories”. Come nasce l’idea di comporlo di 19 haiku?
Non è stata un’idea premeditata, semplicemente la composizione si è sviluppata naturalmente attraverso i brani. Associare queste brevi composizioni e il mood che esse esprimono agli haiku (brevi poesie di origine giapponese che usano linguaggi sensoriali per catturare un sentimento o un’immagine), è stata un’intuizione di un mio caro amico.
A cosa ti sei ispirato nella scrittura dei brani?
L’ispirazione fondamentale per tutto il mio lavoro, e di conseguenza anche per Short Stories, è data dalla ricerca sonora. Il suono è sempre l’elemento essenziale del racconto che cerco di scrivere.
Il tuo primo amore è la chitarra. Come avviene il tuo incontro con lo strumento?
In maniera del tutto istintiva, da bambino giocavo a fare il batterista, come molti bambini immagino. Poi a 11 anni ho avuto tra le mani la chitarra di un amico e mi sono innamorato dello strumento.
Hai collabora discograficamente o in tour con tanti artisti. Ci racconteresti qualche aneddoto?
Non un aneddoto ma una considerazione: tutti gli artisti con cui ho avuto la fortuna di collaborare riescono con il proprio suono a trasmettere un emozione e a raccontarsi. Riuscire a farlo in modo vero, è più difficile di quanto sembri.
Porti avanti diversi progetti musicali: quanto di ognuno di essi hai portato nel tuo progetto solista?
Nel mio piccolo, io sono ciò che sono proprio grazie alle esperienze fatte con altri artisti (musicisti e non). In realtà, cerco sempre di collaborare con le persone che stimo e cerco di suonare la musica che mi piace. Di conseguenza, lavorare con altre persone, o suonare da solo, non fa assolutamente differenza.
Come ascoltatore di musica, che tipo sei?
Assolutamente onnivoro, tutto quello che mi colpisce, mi emoziona e mi incuriosisce, va bene!
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Di solito considero i miei lavori, semplicemente, come la testimonianza di un certo periodo della mia vita. Credo che quello che ho prodotto fino ad ora abbia un filo conduttore che lega tutto, ma allo stesso tempo cerco di fare cose sempre diverse. Se Short Stories è incentrato sulla pedal steel, il prossimo pare sia incentrato solo sulla chitarra elettrica. Ora sto registrando nuovo materiale e vediamo che succede.
E come possiamo seguirti?
Sui social, nel mio sito (www.gabrielebombardini.net) e in quello della mia etichetta (www.bloomsrecordings.com).