#AChatWith: La Monarchia

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 “Ossa” è il nuovo singolo de La Monarchia, prima co-produzione Flebo/Banana Studios su etichetta Flebo (A1). Il brano – il primo con l’etichetta milanese – punta ambiziosamente a ridefinire il genere alt-pop italiano. La massiccia presenza di chitarre anni ’90 e i testi che raccontano le storie ordinarie di cui è costellata la provincia italiana confluiscono in un sound attuale e senza orpelli grazie ad una melodia diretta e al canto energico e senza fioriture del frontman e cantante Giulio Barlucchi. Una storia d’amore, una città intrappolata nell’indefinita via di mezzo tra la metropoli e il paese sono le “ossa” del brano: un mood apparentemente disincantato si alterna fra strofa e ritornello fino a diventare, nello special finale, un grido generazionale che si interroga sulla complessità e, a volte, la frustrazione, di avere ambizioni da spendere in un mondo stretto come certe province italiane.

Ne abbiamo parlato in quest’intervista, buona lettura!

L’intervista a La Monarchia

Ciao ragazzi, ci raccontereste la genesi del vostro nuovo singolo, “Ossa”?

Ossa è stato scritto ormai 4 anni fa così come lo avete sentito. In quegli anni vivevamo tutti a Poggibonsi e vedevamo che le possibilità di crescita erano poche. Molti dei nostri locali/Club preferiti stavano chiudendo, i festival diminuivano, c’era un vero e proprio decadimento culturale e sentivamo la mancanza di tutto questo. Così è nata “Ossa”: dall’esigenza di raccontare quel periodo, quel momento, dove nonostante quel disagio non riuscivamo ad andarcene per cercare qualcosa di migliore.

Visto che ascoltandovi mi sembra chiaro che ne siete capaci, in che modo vorreste ridefinire il genere alt-pop italiano?

Grazie per il complimento, ma assolutamente non ci sentiamo di poter ridefinire il genere alt-pop italiano. In Italia ci sono molte band come noi, molto brave, e crediamo che ci voglia più di una band per ridefinire un genere, un vero e proprio filone fatto da piccoli e grandi progetti musicali che inseriscono elementi coerenti fra loro per dare un tocco di novità a questo genere.

A livello compositivo, cosa vi ispira maggiormente quando scrivete i vostri brani?

Il nostro processo compositivo è molto articolato: parte da Giulio e finisce in sala prove, attraverso il nostro piccolo Home studio. Ognuno di noi cerca di contribuire con idee non per forza legate al proprio strumento fino ad arrivare al momento in cui sentiamo di aver raggiunto l’obiettivo. Spesso, alla fine dell’arrangiamento, se il brano ci convince è perché a tutti noi ha evocato più o meno le stesse immagini.

Per chi non vi conoscesse, come nasce la vostra band?

La Monarchia nasce in una sala prova tra Firenze e Siena, dove Giulio e io (Matteo) avevamo due band diverse. Dopo aver fatto amicizia abbiamo deciso di mettere insieme le nostre idee e di chiamare Lapo alla batteria. Dopo qualche anno sono arrivati anche Lorenzo e GianMatteo.

E perché porta questo nome?

Quando abbiamo creato il progetto Giulio stava studiando il ”De Monarchia” di Dante. Questo nome ci ha colpito molto per la sua storia culturale e per la sua sonorità. Così abbiamo deciso di utilizzare la parola in modo provocatorio, estrapolandola dal suo significato (al quale non siamo affatto legati).

Cosa seguirà, dopo “Ossa”?

Dopo ”Ossa” ci sarà un altro singolo che uscirà alla fine dell’estate, ma per il momento non possiamo aggiungere altro. Ci auguriamo che l’attività live ci accompagni nei prossimi mesi.

Il palco cui ambite di più?

Difficile scegliere, sarebbero davvero troppi. Se dovessimo proprio fare un nome sicuramente il Primavera Sound.

Qual è il vostro rapporto con i social, come band?

É un rapporto di amore e odio. Crediamo che a oggi i social siano un mezzo fondamentale e forse quello più immediato con cui far passare un messaggio, tuttavia c’è sempre il rischio di incomprensioni. Inoltre, si ha a volte la sensazione di saturare un ambiente già ricco di contenuti, dove già è difficile distinguere tra culturale e ricreativo.

Infine, come possiamo restare aggiornati e quali sono i vostri prossimi progetti?

Potete seguirci su Instagram o Facebook, ascoltare i nostri brani su Spotify e guardare i nostri video su Youtube.

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